La campagna “E se fosse la tiroide?” per il riconoscimento precoce dell’ipotiroidismo
Pubblicato in data 30/09/2025
La tiroide è una piccola ghiandola endocrina situata nella parte anteriore del collo, intorno al primo tratto della trachea, poco sotto il pomo d’Adamo. È costituita da due lobi, uno a destra e uno a sinistra, collegati da un istmo, che le conferiscono una forma a farfalla.
La sua funzione principale è produrre gli ormoni tiroidei: la tiroxina (T4) e la triiodiotironina (T3). La T3 è la forma attiva dell’ormone, responsabile delle azioni biologiche nell’organismo e costituisce il 20% degli ormoni totali prodotti dalla tiroide. L’altro 80% è costituito dalla T4, che può essere prontamente trasformata in T3, quando necessario.
Gli ormoni tiroidei sono essenziali per la regolazione di numerose funzioni dell’organismo, a partire dallo sviluppo del sistema nervoso centrale e l’accrescimento fin dalla vita fetale e nell’infanzia-adolescenza alla velocità delle reazioni metaboliche e il battito cardiaco durante tutta la vita.
La tiroide può essere interessata da malattie legate a insufficiente o eccessivo apporto di iodio e di altri micronutrienti essenziali (in particolare, ferro, selenio, zinco, rame, calcio e vitamina A) oppure a patologie infiammatorie con base autoimmunitaria, come il morbo di Graves-Basedow e la tiroidite di Hashimoto.
Le malattie tiroidee colpiscono soprattutto le donne dopo i 35-40 anni. Una donna ha il 20% di probabilità di sviluppare disturbi tiroidei nel corso della vita.
L’ipotiroidismo è una delle principali patologie tiroidee - con oltre 6 milioni di persone affette da in Italia - ed è una condizione legata a un ridotto funzionamento della tiroide, che non riesce a produrre quantità di ormoni sufficienti a supportare le richieste dell’organismo.
Le cause più frequenti di ipotiroidismo dell’adulto sono: carenza iodica; tiroiditi autoimmuni nelle quali il sistema immunitario aggredisce la ghiandola tiroidea (in particolare, la tiroidite di Hashimoto); asportazione chirurgica della tiroide (necessaria per trattare gravi forme di ipertiroidismo o tumori della tiroide); terapia con iodio radioattivo (I-131) utilizzata in caso di morbo di Graves-Basedow o altre forme di ipertiroidismo che non rispondono alla terapia farmacologica; assunzione di farmaci o sostanze che alterano la funzionalità della tiroide (per esempio, amiodarone, litio, interferone-α, iodio in eccesso ecc.).
Tra i segni e sintomi più comuni dell’ipertiroidismo rientrano
- stanchezza ingiustificata
- rallentamento del battito cardiaco
- aumento di peso ingiustificato
- sonnolenza
- insofferenza al freddo
- dolori articoli
- pelle secca
- disturbi della memoria
Per sensibilizzare il pubblico sui sintomi "campanello d’allarme" dell’ipotiroidismo Ibsa Italy, azienda farmaceutica attiva nell’area dell’endocrinologia dove ha sviluppato e brevettato formulazioni innovative per il trattamento dell'ipotiroidismo, ha lanciato la nuova campagna di comunicazione "E se fosse la tiroide?".
Con questa nuova iniziativa, IBSA conferma il proprio impegno verso il benessere delle persone, anche grazie a soluzioni pensate per migliorare l'aderenza alla terapia e rispondere concretamente alle necessità dei pazienti.
Tramite uno spot video viene sottolineata l’importanza di contrastare la banalizzazione dei sintomi dell’ipotiroidismo e di consultare tempestivamente il medico per il riconoscimento precoce della patologia.
Ambientato in un bar, lo spot vede una giovane donna che si confida riflettendo sui suoi malesseri, mentre diversi personaggi le offrono consigli e diagnosi non richieste, in un crescendo ironico e surreale. A riportare l’attenzione sul vero tema è una semplice domanda: “e se fosse la tiroide?”.
È possibile vedere lo spot su questa pagina https://www.latiroide.it/e-se-fosse-la-tiroide/